“Tranquillo figliolo, questa divisa ti resterà addosso per sempre, anche quando smetterai”.
E’ questa una delle frasi che più ti senti ripetere quando entri a far parte della grande famiglia dell’AIA.
Ed è una frase che vale per tutti, indistintamente, a prescindere dalla categoria.
Così può capitare che ti iscrivi al corso arbitri, calchi per 20 anni i campi della Regione, diventi designatore, Presidente di Sezione eletto con percentuali bulgare, appendi le scarpette al chiodo e..E dopo 8 anni ti ritrovi in campo, la domenica di Pasqua!
Sembra la trama di un possibile romanzo sportivo e invece il protagonista di questa avventura è un nostro “giovane” fischietto che si è ritrovato catapultato sul rettangolo verde dopo ad 8 anni di distanza dall’ultima gara: Paolo Fares.
E’ una calda domenica di Pasqua al campo sportivo “Merlini” di San Benedetto. I tanti genitori presenti assiepano la pineta in attesa di vedere all’opera i loro figlioli. Stanno per scendere in campo per una gara del torneo “Victory Cup”, categoria giovanissimi, le squadre N.D. De Rossi (sponsorizzata dal campione della Roma Alberto De Rossi) ed i pari età del Grottammare Calcio.
Tutto è pronto ormai per il fischio d’inizio, tutti si aspettano magari un ragazzino a dirigere la partita, quando all’improvviso dallo spogliatoio esce un “bambinone” in grande forma (lasciamo lavorare l’immaginazione di chi ci legge) vestito di nero che si dirige a controllare la prima porta.
Un malore dell’arbitro designato ha portato il nostro Presidente a riallacciare le scarpette, e dobbiamo confermarvi che si è trattata di una grande prestazione, sicuramente da categoria superiore! La partita finirà col il risultato di 0-3 in favore del Grottammare, ma il vero protagonista indiscusso è proprio lui, che delizia i suoi ragazzi accorsi in massa con un’ottima valutazione di “wait and see” in occasione del terzo goal che ha suscitato i complimenti di tutti.
La tenuta atletica del nostro giovanotto non ha affatto risentito né del caldo né dei ritmi elevati del match, segno di quanto la passione possa spingere verso un traguardo che a molti parrebbe irraggiungibile. Solo qualche tossina di acido lattico ha reclamato il suo tributo nei giorni a venire, ma immaginiamo che sia un prezzo sopportabile per l’emozione provata.
Lo spirito che ha animato questa giornata di sport è l’emblema di quello che rappresenta la nostra passione, e Paolo è l’esempio lampante per tutti i colleghi più giovani che si affacciano in questa grande famiglia che è l’Associazione Italiana Arbitri. Bravo Presidente!
Luigi Cosignani